Un Blog per proporre alcuni tra gli articoli che considero più belli tra quelli che ho scritto finora, sperando di onorare il lavoro del Giornalista che informa, intrattiene, suscita dibattito e opinioni. B.L.

venerdì 8 ottobre 2010

Studenti senza lussi (Bruna Larosa)

Che sia idillio o tormento il lavoro fa parte della vita di ognuno di noi:
anche la scelta di iscriversi all’Università è legata dalla speranza di crearsi
una prospettiva lavorativa migliore. In un momento in cui l’occupazione
languisce, però, c’è una fetta della popolazione che si districa tra contratti
a termine e a progetto. Sono gli studenti universitari che, complice la crisi,
per ammortizzare le spese delle famiglie o per continuare ad aiutarle nelle
loro attività, accostano agli studi un lavoro. Spesso ci si occupa di impieghi
ben diversi da quelli che si sognano e tutta la differenza tra le teorie e la
pratica vengono alla luce provocando disillusione e, talvolta, amarezza. Ma
cosa significa lavorare e studiare? Ne abbiamo parlato con Francesca Andreani e
Francesco Alessio, la prima continua ad aiutare nell’attività di famiglia, il
secondo, ha proprio cercato lavoro a Cosenza dove sta portando avanti i suoi
studi.

Cosa significa accostare all’attività di studio una lavorativa?
Francesca Lavorare e studiare può sembrare semplice, ma presuppone grossi
sacrifici e, allo stesso tempo ti aiuta a crescere e a responsabilizzarti.
Ovviamente c’è la consapevolezza che si debbono fare molte rinunce, ma è
bellissima la sensazione di riuscire bene in entrambe le cose.
Francesco Lavorare e studiare comporta un duplice impegno e una costante
organizzazione: bisogna far fronte a due realtà, per così dire, complementari e
contrapposte. Generalmente si pensa che il lavoro sia qualcosa ‘a parte’
rispetto lo studio, invece dato che il lavoro dello studente è studiare
probabilmente sarebbe più corretto pensare che quando si accosta all’Università
un impiego si fanno ben due lavori!!

Ci sono dei motivi specifici per cui avete deciso di fare questa scelta?
Francesca La mia è stata una scelta naturale: ho sempre aiutato i miei nell’
attività di famiglia e non ho certo pensato di lasciar perdere una volta
iscritta all’università!
Francesco Ho deciso di accostare studio e lavoro sia per motivi economici, sia
per cimentarmi in un’esperienza lavorativa che, oggi come oggi, sembra contare
anche più dei titoli posseduti! Ho seguito la saggezza popolare e mi son detto:
‘impara l'arte e mettila da parte’!

Portare avanti questi due impegni, spesso non complementari, vi ha impedito di
avere la caratteristica spensieratezza degli universitari?
Francesca Sicuramente non mi ha impedito di stringere tante nuove amicizie
quanto, invece, non mi dà l’opportunità di avere la spensieratezza di una
‘semplice’ studentessa.
Francesco Si! Lavorare e studiare occupa gran parte della giornata e, anche
quando si ha un giorno libero, lo si dedica allo studio per recuperare il tempo
impiegato sul lavoro!

Ci sono studenti che si occupano solo dell’Università ed altri, come voi, che
portano avanti un lavoro che spesso differisce da ciò che si studia e da ciò
che si desidera per il futuro. Credete che i ragazzi non impegnati sul lavoro
abbiano una marcia in più all’Università rispetto a chi deve dividersi tra
studio e impiego?
Francesca Effettivamente ci sono dei momenti più duri, spesso quando preparo gli
esami penso che da ‘semplice’ studentessa sarei facilitata. Credo, però, che
quando si ha in mente un obiettivo e si desidera davvero raggiungere dei
risultati la concentrazione e la costanza siano al massimo sia per chi ha
impegni lavorativi che per gli studenti.
Francesco Purtroppo, quando si lavora, anche impegnandosi molto, ci si trova
sempre un po’ svantaggiati: non si ha mai il tempo per approfondire o per
ripetere una volta di più. Penso, quindi, che le persone che si dedichino
interamente allo studio abbiano una marcia in più e possano fare davvero tanto.


Pubblicato su MezzoEuro n.39  in edicola dal 2 ottobre 2010

Nessun commento:

Posta un commento