Un Blog per proporre alcuni tra gli articoli che considero più belli tra quelli che ho scritto finora, sperando di onorare il lavoro del Giornalista che informa, intrattiene, suscita dibattito e opinioni. B.L.

domenica 22 agosto 2010

Il male di vivere in Italia (Bruna Larosa)

Si riscoprono grandi autori e grandi classici in questa estate di crisi. La frase simbolo degli ultimi mesi è certamente questa ‘c’è crisi’, e mentre i negozi chiudono e l’inflazione sale, come il numero dei cassintegrati, capita, che, chi come me, si trova ad affacciarsi al mondo del lavoro dopo anni di studio rimanga a ponderare ‘con triste meraviglia com’è tutta la vita ed il suo travaglio’… Montale rappresenta moltissimo questa nostra epoca, fatta di dolori e di rimpianti, di voglia di migliorare e paura di non riuscire.
Il male di vivere potrebbe essere proprio questo, dato che siamo in un tempo in cui l’età più bella, la fine degli studi e l’inizio dell’indipendenza, si trasformano in una lunga muraglia con in cima cocci aguzzi di bottiglia. Mentre i più se la prendono con le istituzioni, in primis la politica, altri con l’economia, altri con la società, l’unica verità che rimane a noi giovani è un senso di non appartenenza a questa terra, all’Italia. Riscoprire Montale è tanto ovvio quanto strano. Le persone cercano solo un modo di sbarcare il lunario, si parla di risparmio, di saldi, di Caritas e qui si intende riscoprire una perla della nostra letteratura, perché, infondo, non dobbiamo sentirci soli, non siamo i primi e gli unici a sentire il male di vivere. Noi giovani percepiamo sulla nostra pelle l’insoddisfazione lacerante di questi anni, e i sacrifici dei nostri genitori diventano sempre più i nostri stessi sacrifici, rendendoci conto che la nostra generazione non è, poi, così progredita come crediamo.
Un carattere forte e disilluso quello del Nobel per la letteratura che qui intendo portare per noi d’esempio, egli quando gli si chiedeva quale fosse la sua professione diceva ‘giornalista, perché il ‘poeta’ non lo capirebbe nessuno’. Montale non è un autore ‘semplicemente’ da capire, è un autore da vivere, e tutti noi stiamo vivendo le sue ansie e le sue idee in questo mondo che va, ma mai nella direzione in cui dovrebbe. Riscoprire un classico oggi, magari, attraverso la lettura di questo stesso articolo, può aiutare il mondo ad essere migliore, perché la consapevolezza di ieri forgia fortemente il domani.
Fare oggi una carriera come quella di Montale è qualcosa di inverosimile, tanta bravura, la disillusione giusta e magari un pizzico di fortuna hanno fatto di lui un’icona del novecento. Quello che mi sento di far emergere è che questo autore non ha mai smesso di mostrare se stesso, non si è mai comportato come una star, non ha mai rivestito se stesso di quella sacralità di cui oggi si ricoprono i grandi o coloro che si definiscono tali. Uomo e letterato, letterato ed uomo, onesto al punto di non nascondere la realtà, ma da trasporla nelle sue stesse opere cruda e vera così come è. Probabilmente oggi ci vorrebbe quell’onestà, anzi dovremmo a noi stessi l’onestà di vedere la realtà, così come la voglia di scoprire il vero talento che alberga in ognuno di noi senza trincerarci dietro i desideri di altri o le opportunità (reali o presunte) che ci capitano davanti.
Nella paura di perdere qualcosa ci aggrappiamo a tutto ciò che ci capita a tiro, e tutto fugge e ci corrode mentre gli anni passano e diventiamo ‘solo’ mammoni e delusi dalla vita e dalle opere, le gesta, che avremmo potuto, ma mai abbiamo iniziato a compiere.




Pubblicato sulla rivista Acqua & Sapone.

2 commenti:

  1. Questo articolo rispecchia i giovani più di tante parole che vengono buttate giù tanto per illuderci! Se molti leggessero quanto sopra e capissero, probabilmente l'italia sarebbe diversa, o quantomeno ci sarebbe una speranza!!! Purtroppo anche questa sta venendo meno!!

    L'importante è non demordere...

    Ottimo pezzo

    Saluti
    Luigi Rubino

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  2. Grazie! Ma, ribadisco: l'importante è non demordere e avere chiaro in mente un obiettivo da raggiungere!

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